Oltre il Covid-19: i giovani e un immenso desiderio di futuro
Ai Dialoghi italo-francesi per l’Europa presentata la nuova ricerca Ipsos sulla Next Generation dei due Paesi
L’impatto del Covid-19 sull’occupazione e sul futuro, il ruolo delle Istituzioni nazionali ed europee di fronte alla pandemia, le preoccupazioni ma anche le attese e le speranze sul futuro: sono queste le principali traiettorie di indagine che fotografano gli stati d’animo della Next Generation italiana e francese, nell’istantanea scattata dalla ricerca: “I giovani e il loro futuro nel contesto del Covid-19”, elaborata da Ipsos con il contributo di Edison e presentata oggi, nell’ambito della terza edizione dei Dialoghi italo-francesi per l’Europa.
Alla iniziativa, promossa dalla Luiss Guido Carli e da Sciences Po in collaborazione con The European House Ambrosetti hanno preso parte: il Rettore Luiss Andrea Prencipe, la Vicepresidente dell’Ateneo Paola Severino, il Presidente della Luiss School of Government, Professore a Sciences Po e Presidente del Comitato Scientifico dei Dialoghi Marc Lazar e il CEO di Edison Nicola Monti. A moderare il webinar Enrico Letta, Dean Sciences Po di Parigi e già Presidente del Consiglio della Repubblica italiana.
A presentare i risultati del sondaggio, somministrato a 2.000 ragazzi tra i 18 ai 34 anni residenti in Italia e in Francia, Nando Pagnoncelli, Country Chairman Ipsos Italia che ha evidenziato come l’emergenza sanitaria preoccupi e metta maggiormente a rischio i progetti di vita, il lavoro e il reddito dei giovani italiani rispetto ai coetanei francesi. Ad accrescere i timori, i dati Eurostat, secondo cui, nel nostro Paese, un ragazzo su quattro tra i 20 e i 34 anni (il 28,9%) è già fuori sia dal mercato del lavoro sia da quello dell’istruzione: una percentuale in Francia molto più contenuta (17,7%).
“L’inchiesta Ipsos su I giovani e il loro futuro nel contesto del Covid-19 ci fornisce un quadro interessante sugli stati d’animo, le idee e le aspettative dei nostri giovani, offrendoci informazioni fondamentali per ridefinire le priorità e orientare, all’interno della comune casa europea, le politiche post Covid, mettendo al centro il futuro delle nuove generazioni” ha dichiarato Paola Severino, Vicepresidente Luiss, proseguendo: ”in un momento storico in cui la pandemia ci costringe ad allontanarci innalzando barriere invisibili, i Dialoghi italo – francesi rappresentano ancora una volta un prezioso ponte di scambio tra culture vicine e un importante spazio di confronto transnazionale, per rafforzare il forte legame tra i nostri due Paesi”.
Secondo il sondaggio, la fiducia dei ragazzi italiani verso le Istituzioni è, infatti, più alta rispetto ai loro coetanei transalpini, con un saldo positivo verso l’azione dell’Unione Europea, in particolar modo sulle politiche di salvaguardia della salute, del Green New Deal e del sostegno alle economie nazionali, in generale.
È, invece, netta la differenza di visione tra i giovani dei due Paesi verso il ruolo della scuola nell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, considerato molto determinante dai francesi, con un +15% rispetto agli italiani che, dal canto loro, prediligono l’importanza delle esperienze oltre confine, per studio o per lavoro. La predisposizione ad emigrare è, inoltre, più accentuata tra i nostri connazionali rispetto ai francesi (+9% tra coloro che si dichiarano molto disposti a fare un’esperienza all’estero) soprattutto per “trovare migliori opportunità di vita e lavoro rispetto a quelle che si troverebbero in Italia”.
“Questo sondaggio fornisce uno sguardo molto interessante sulle somiglianze e sulle differenze fra le nuove generazioni dei nostri due paesi. I Dialoghi italo-francesi per l'Europa hanno un ruolo da svolgere a favore dei giovani e per migliorare le loro prospettive future. Resta ancora molto da fare in termini di istruzione scolastica per prepararli ad affrontare al meglio la concorrenza globale nel mondo del lavoro, ma anche per incoraggiarli a viaggiare e a conoscersi. È anche necessario aiutarli a ritrovare la fiducia nei loro progetti di vita nell'attuale contesto sanitario, che li rende più vulnerabili, in un momento in cui si sentono diffidenti nei confronti delle istituzioni tradizionali - governi, partiti politici, sindacati - così come nei confronti dell'Unione Europea, in particolare da parte dei giovani francesi” ha commentato Marc Lazar, Presidente della Luiss School of Government, Professore a Sciences Po e Presidente del Comitato Scientifico dei Dialoghi.
“L’indagine evidenzia che i giovani italiani hanno molta fiducia nelle grandi imprese. Alle aziende viene riconosciuto un ruolo sociale, una capacità di incidere con le loro azioni per migliorare la società e la vita delle persone. È un ruolo di cui Edison è consapevole e che ispira la sua strategia di sviluppo quale operatore responsabile – ha affermato Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison. Vogliamo essere leader della transizione energetica del Paese, un impegno che è pienamente condiviso dai giovani, il 90% dei quali si dice particolarmente sensibile al tema dell’ambiente e della sua difesa.”
I Dialoghi italo-francesi per l’Europa proseguiranno con altri tre appuntamenti.
Lunedì 23 novembre si parlerà di “Formare i giovani al lavoro del futuro” con gli interventi di Fabio Corsico, Direttore Corso in Family Business Management, Luiss Business School, Luigi de Vecchi Chairman EMEA Banking, Capital Markets & Advisory Citi, Luigi Gubitosi Amministratore Delegato e Direttore Generale Telecom Italia e Andrea Munari, Amministratore Delegato BNL Gruppo BNP Paribas. Introdurranno i lavori Vincenzo Boccia, Presidente Luiss Guido Carli e Paola Severino, Vicepresidente Luiss Guido Carli.
A seguire, lunedì 30 novembre si discuterà poi di “Next generation EU e Green Deal: il punto di vista delle imprese”.
Infine, giovedì 3 dicembre ultimo appuntamento dei Dialoghi per riflettere su: “Strumenti per rilanciare le economie italiana e francese nel contesto del Covid-19”.