Tra i giovani inclusi da Forbes nella lista dei migliori talenti Under 30 in Italia, nella categoria “Venture Capital”, c’è anche il laureato Luiss Lorenzo Castelli, che ci ha raccontato il suo percorso in Ateneo e quello lavorativo.
Della formazione in Luiss ricorda: “Ho seguito il Master in Project Management, organizzato dalla Business School. Una scelta dovuta alle professionalità del corpo docenti: l’offerta era di primissimo livello, un vero valore aggiunto”. Tra i docenti che hanno inciso maggiormente nella sua formazione, cita Ernesto La Rosa e Paolo Cecchini, entrambi fondamentali per la preparazione del percorso verso la certificazione internazionale IPMA.
L’esperienza in Luiss, però, è venuta dopo diverse esperienze all’estero da cui ha imparato tanto: “Ero stato a New York, dove avevo lavorato in Ralph Lauren come assistente del Vice Presidente linea uomo. Successivamente, ho co-fondato e avviato una start-up nel settore del food retail a Miami e, appena resa autonoma, ho iniziato un percorso come analista in una boutique di project financing tra Roma, Milano e Londra. Ho sempre voluto unire lo spirito imprenditoriale alla formazione manageriale”.
Gli anni trascorsi negli Stati Uniti lo hanno proiettato verso una carriera diversa: “Hanno giocato un ruolo fondamentale, permettendomi di bruciare diverse tappe. Mi hanno aperto la mente su tanti fronti, quando sono tornato in Italia avevo una prontezza maggiore nel saper approcciare e gestire alcune situazioni, specialmente in ambito lavorativo. L’esperienza all’estero mi ha fatto capire l’importanza di conoscere contesti diversi”.
Questa apertura internazionale è, secondo Lorenzo, uno dei segreti per conoscere davvero il mondo del venture capital. Infatti, a chi intende iniziare un percorso simile al suo consiglia di: “formarsi all’estero, perché è fondamentale conoscere da vicino le dinamiche del venture capital in mercati più maturi, come Stati Uniti, Regno Unito o Israele, per poi replicare in Italia gli stessi schemi di successo al fine di creare valore nel paese".
Rispetto al percorso lavorativo che gli ha permesso di entrare nella lista di Forbes, racconta di aver co-fondato, insieme a Paolo Barletta, Alchimia Investments, “società attiva nel settore del venture capital che ha già realizzato 19 investimenti tra Italia, Francia, Islanda, Dubai, Stati Uniti, Israele e Regno Unito”. Una realtà che in pochi anni si è ritagliata un ruolo di primo livello nel mercato del venture capital italiano ed internazionale, Lorenzo racconta: “Dopo tre anni di intensa attività tra Italia e resto del mondo, la società ha raggiunto una maturità tale da poter attirare l’attenzione di investitori di primo livello. Infatti, nel 2019, la famiglia Bulgari è entrata in Alchimia, investendo una somma superiore ai 10 milioni di euro tramite il veicolo Annabel Holding”.
Il successo di Alchimia Investments, secondo Lorenzo, è frutto di un mix di elementi ben bilanciati tra loro: “La chiave che ci ha permesso di affermarci sino ad ora è il connubio tra l’approccio fortemente imprenditoriale e la gestitone manageriale. Abbiamo rigorosi processi interni di analisi e gestione del portafoglio, proprio come un fondo di investimenti, ma facciamo leva su una flessibilità di un veicolo di investimento privato che ci permette di cogliere le migliori opportunità con una reattività incomparabile ad un fondo o una SGR e di creare sinergie importanti grazie al network privato. Nel nostro portafoglio, abbiamo diversi casi di successo internazionali come ufirst, Virgin Hyperloop, WeRoad, Cue Health, Chiara Ferragni Collection, Dermbiont e Leone Film Group”.
Per il futuro, Lorenzo e il team di Alchimia, grazie al supporto degli investitori, puntano a "consolidare l’azienda sul mercato internazionale, al fine di poter intercettare le migliori opportunità. Nei prossimi anni, vogliamo raddoppiare la grandezza del veicolo, sia per numero di investimenti che per capitale gestito e dimostrare la validità del nostro lavoro attraverso la crescita delle società in portafoglio e le future exit".