Tra i 100 giovani selezionati da Forbes, c’è anche il laureato Luiss Giorgio Ciron, che ci ha raccontato la sua esperienza universitaria e la carriera che gli ha permesso di ricevere questa nomina importante.
Giorgio ricorda il suo passaggio in Luiss come una parte fondamentale della sua formazione: “Ho frequentato il Master in Management Politico, organizzato dalla School of Government, che mi ha permesso di approfondire alcuni temi che portavo avanti nel lavoro quotidiano. La Luiss è stata una scelta azzeccata, tanto che a breve inizierò un altro master in Ateneo”.
Le ragioni del suo futuro ritorno sono le stesse che lo hanno portato in Università la prima volta: “La Luiss è un’eccellenza a livello nazionale e internazionale per quanto riguarda le tematiche legate alla rappresentanza degli interessi, al lobbying, al rapporto tra pubblico e privato”.
In un modo che cambia velocemente, Giorgio ha sempre voglia di crescere e aiutare gli altri. Un approccio che gli ha permesso di entrare nella categoria “Social Impact” della lista di Forbes. Infatti, ci racconta di aver “sempre voluto avere un impatto attraverso la rappresentanza di interessi, perché quest’ultima – se fatta eticamente – può migliorare la vita di tante persone, aziende, lavoratori, imprenditori”.
Una convinzione maturata in tanti anni di esperienze professionali: “Ho iniziato in Assolombarda come stagista nel 2014, ero il più giovane e l’unico non ancora laureato. Dopo una serie di selezioni e tappe intermedie, nel 2016 sono stato assunto e mi sono occupato in particolare di Startup Town, una realtà che oggi associa 420 start-up a piccole e medie imprese. Poi, ho iniziato a seguire il Gruppo Sanità e ne sono diventato il referente, nel 2018 ho lanciato un progetto dedicato alla platform economy e nel 2019 sono diventato il referente anche del Gruppo Trasporti. Dal 2020 sono direttore di InnovUp, principale associazione dell’ecosistema italiano per quanto riguarda start-up e innovazione”.
Quest’ultimo progetto è al centro dei suoi obiettivi futuri: “Voglio sviluppare InnovUp, perché ha tanto potenziale: l’ecosistema dell’innovazione in Italia è ancora poco considerato, ma è fondamentale per la competizione internazionale”. Il suo sogno nel cassetto, però, è “avere una posizione manageriale in Ministero o all’interno di una grossa istituzione pubblica, per poter incidere ancora più attivamente”.
A chi si approccia a un percorso simile al suo dà tre consigli. Il primo è di “non smettere di formarsi, altrimenti non ci si evolve ed è difficile proseguire nel percorso di carriera”. Il secondo è “avere dei mentor, persone da cui imparare, sia all’interno che all’esterno del proprio ambito lavorativo”. Il terzo è “fare tanto networking, nel senso più nobile del termine, perché non bisogna sapere tutto ma è necessario conoscere le persone giuste che sappiano dare una risposta a tutto”.